Ha confessato di aver ammazzato Maria Campai conosciuta su un socialNovara 29 settembre 2024
Il 19 settembre scorso un 17enne trovato dai carabinieri davanti al cadavere di Maria Campai, 42 anni, avrebbe ucciso la donna in modo premeditato a Viadana , contattata su una chat di incontri, e di averne poi nascosto il cadavere nel giardino di una vicina villetta disabitata. Come si sono svolti i fatti? Il ragazzino aveva trovato il profilo di Maria Campai, su Bakeka, un sito di incontri. Si era accordato con lei per un appuntamento a Viadana in provincia di Mantova in una strada a fondo chiuso. Poi l’aveva portata nel garage di famiglia, utilizzato come palestra privata. Ha avuto con lei un rapporto sessuale. Quindi i due avrebbero discusso per motivi non certissimi, anche se il ragazzo aveva detto ai carabinieri che la donna gli aveva chiesto 200 euro che secondo lui erano troppi Quindi, l’ha uccisa prima a mani nude e poi colpendola con i pesi di un bilanciere, e infine ha trascinato il box in una recinzione per nasconderlo.. Mentre sul suo cellulare cercava: «Come occultare un cadavere». Il 17enne , nato ad Altamura di Bari è uno studente dell’istituto tecnico di zona praticante dello sport da combattimento Mma. Sui social si presentava come Batman» con la foto Robert Pattinson nel film del supereroe. Su TikTok postava un video in cui diceva «Non puoi cambiare. Sarai sempre un mostro, un guerriero feroce, un assassino diventato eroe». Ad accertare le cause della morte sarà comunque il medico legale Antonello Cirnelli. La sorella della vittima , Roxane aveva denunciato la scomparsa di Maria «dopo un colloquio di lavoro» con un uomo che le era sembrato di 25, 30 anni. Le aveva infatti detto di aver conosciuto un ragazzo su internet e che si erano dati appuntamento a Viadana perché lui abitava lì. Le ha mandato la posizione sul cellulare e lei è partita per raggiungerla. . Quando è arrivata ha visto un ragazzo ad aspettarla, sui 28-30 anni con gli occhiali. Maria si è allontanata con lui e le ha detto che l’ avrebbe richiamata», Quando non l’ha vista tornare la sorella si è preoccupata e ha chiamato i carabinieri avvertendoli di aver visto l’assassino «L’ho riconosciuto, era lui. Al buio mi sono confusa sull’età, ma era lui». Così è scattato il fermo. Agghiaccianti le parole dell’assassino: «Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere», e non ha mostrato alcun segno di pentimento. Non è difficile capire il motivo che ha portato a tanta freddezza, premeditazione e azione: il ragazzo probabilmente ha seri problemi psicologici che evidentemente nessuno in famiglia ha preso in seria considerazione finchè non è stato troppo tardi. La visione di feroci delitti (uno per tutti: Turetta/Cechettin) trasmessi sui mezzi di informazione con tanto di particolari , può indurre menti fragili a “copiare” convinti così di essere personaggi forti, quando invece mandano totalmente di fiducia in sé stessi e di autostima. Il ragazzo adesso è rinchiuso al Beccaria di Milano, un posto che certamente non riabilita i giovani, ma meglio lì che di nuovo libero di uccidere ancora DP
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