Petizione dei medici Novara e Pellai Paragraph. Novara 4 marzo 2025
Il pedagogista Daniele Novara e lo psicoterapeuta Alberto Pellai, si sono fatti promotori sulla piattaforma Change.org di una raccolta firme molto importante dal titolo “Stop smartphone e social sotto i 16 e 14 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo”. Perché lo hanno fatto? Perché la popolazione si sta avviando sempre più verso un uso precoce se non precocissimo all’uso dello smartphone e dei social. Secondo i due promotori “Essere sempre connessi –– danneggia il sonno, i rapporti sociali, l’attenzione, e può dare dipendenza. Non possiamo più rimanere in silenzio. Nessuno ha niente contro la tecnologia, il tema è l’autogestione del minore. I dati ci dicono che non ha l’abilità per difendersi dalla tecnologia, torniamo ai vecchi cellulari usati solo per comunicare. Tra gli 11 e i 14 anni, il funzionamento della parte emotiva del cervello di un adolescente è potentissimo.. È affamato di divertimento, di eccitazione, di dopamina. Tra i dieci e i 14 anni si ha la massima vulnerabilità nei confronti dell’ingaggio dopaminergico, che è tanto presente nell’online. Il cervello cognitivo matura più tardi A partire dal 2012, gli indicatori di salute mentale in età evolutiva sono sempre andati peggiorando proprio quando i cellulari sono diventati smartphone. Prima avevamo uno strumento di comunicazione, mentre ora abbiamo avuto in mano strumenti di connessione che ci tengono attivi tutto il giorno. Nella vita online vengono fortemente sviluppati quattro aspetti: la deprivazione di sonno, la deprivazione sociale, la frammentazione dell’attenzione, la stimolazione a fare sempre più cose nella vita virtuale senza riuscire a smettere. Questo è un male nell’età evolutiva perché il cervello per svilupparsi e strutturarsi ha bisogno di stare di più nella vita reale. Nella petizione chiediamo di proibire i social media prima dei 16 anni poiché, prima di questa età, si sviluppa un’ansia performativa, una riduzione dell’autostima e un senso di inadeguatezza rispetto alla propria immagine. Non possiamo più non dire che i social media non rappresentano un fattore di rischio per la salute degli adolescenti. Non è un’opinione.. Per questi motivi, vista la poca risonanza mediatica che continua ad avere questa petizione, ci sembra giusto rilanciarla affinchè raggiunga più adesioni possibile. Riportiamo qui di seguito il testo della petizione Se è vero che spesso le tecnologie migliorano la qualità della vita, questo non accade quando si parla di educazione nella prima infanzia e nella scuola primaria. I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: – Uno diretto, legato alla dipendenza. – Uno indiretto, perché l’interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale le esperienze fondamentali per un corretto allenamento alla vita. È ormai chiaro che prima dei 14 anni avere uno smartphone personale possa essere molto dannoso così come aprire, prima dei 16 anni, un proprio profilo personale sui social media. La nostra non è una presa di posizione anti-tecnologica ma l’accoglimento di ciò che le neuroscienze hanno ormai dimostrato: ci sono aree del cervello, fondamentali per l’apprendimento cognitivo, che non si sviluppano pienamente se il minore porta nel digitale attività ed esperienze che dovrebbe invece vivere nel mondo reale. Simili comportamenti in età prescolare portano ad alterazioni della materia bianca in quelle aree cerebrali fondamentali per sostenere l’apprendimento della letto-scrittura. I fatti lo dimostrano: nelle scuole dove lo smartphone non è ammesso, gli studenti socializzano e apprendono meglio. Prima dei 14-15 anni, il cervello emotivo dei minori è molto vulnerabile all’ingaggio dopaminergico dei social media e dei videogiochi. Anche nelle scuole bisogna essere coerenti con quello che ci dicono le neuroscienze. Smartphone e tablet devono essere usati solo dai docenti per arricchire le proposte didattiche senza prevedere, in classe o a casa e almeno fino ai 15 anni, alcun uso autonomo degli studenti. APPELLO Chiediamo quindi al Governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16. Aiutiamo le nuove generazioni. Possibilità di sottoscrivere il testo al seguente link: https://www.change.org/p/stop-smartphone-e-social-sotto-i-14-e-16-anni-ogni-tecnologia-ha-il-suo-giusto-tempo Primi Firmatari Daniele Novara, pedagogista e counselor – direttore del CPPP Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta Manuela Andretta, magistrato Corte d’Appello di Milano Laura Beltrami, pedagogista, formatrice e counselor Lorella Boccalini, pedagogista, formatrice e counselor Anna Boeri, formatrice, counselor, psicodrammatista Silvia Bonino, psicologa e psicoterapeuta Francesco Cappa, pedagogista, università Bicocca-Milano Lorenza Comi, pedagogista, formatrice e counselor Emanuela Cusimano, pedagogista e counselor Cristina Dell’Acqua Grecista, grecista e insegnante Teresa De Pascale, magistrato della Corte d’appello di Milano Idor De Simone, medico optometrista Roberto Farnè, pedagogista, università Bologna Anna Oliverio Ferraris, psicologa dell’età evolutiva , università La Sapienza, Roma Brunella Fiore, Università Bicocca-Milano Michele Gagliano, educatore e formatore Secondo Giacobbi, psicoanalista Antonella Gorrino, pedagogista e formatrice Giovanni Grandi, filosofia morale, università di Trieste Luca Grion, filosofia morale, università di Udine Ivano Giuseppe Gamelli, pedagogista, università Bicocca-Milano Natalia Imarisio, magistrato della Corte d’Appello di Milano Simone Lanza, insegnante Fabrizio Lertora, esperto di processi organizzativi e collaborativi Ivo Lizzola, pedagogista, università Bicocca-Milano Federica Lucchesini, direttrice rivista “Gli Asini” Massimo Lussignoli, pedagogista, formatore e counselor Luigi Luzi, magistrato della Procura della Repubblica di Milano Raffaele Mantegazza, pedagogista università Bicocca-Milano Luca Milani, magistrato del Tribunale di Milano Monica Minciu, università di Torino Diego Miscioscia, psicologo e psicoterapeuta Pietro Moscianese, magistrato della Procura della Repubblica per i minori di Milano Paola Nicolini, psicologa dello sviluppo e dell’educazione, università di Macerata Alberto Oliverio, neurobiologo, università La Sapienza, Roma Paolo Orio, Associazione italiana elettrosensibili Vanja Paltrinieri, pedagogista, formatrice e counselor Francesca Parola, magistrato della Procura della Repubblica di Busto Arsizio Elena Passerini, formatrice e psicogrammista Eva Pattis, analista junghiana Elisabetta Romoli, insegnante Maria Teresa Pepe, pedagogista, formatrice e counselor Laura Petrini, formatrice e consulente educativa Filippo Sani, formatore, sociologo, pedagogista e counselor Donatella Savio, pedagogista Barbara Tamborini, psicopedagogista Bruno Tognolini, scrittore Sergio Tramma, pedagogista, università Bicocca-Milano Silvia Vegetti Finzi, psicologa e scrittrice, università di Pavia Marta Versiglia, pedagogista Michele Zappella, neuropsichiatra infantile Luigi Zoja, psicoanalista UNITA – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo. Stefano Accorsi, attore Silvia Avallone, scrittrice e poetessa Marco Bonini, attore Valeria Bruni Tedeschi, attrice e regista Francesca De Martino, attrice Paolo Calabresi, attore e conduttore Maria Pia Calzone, attrice Paola Cortellesi, attrice e regista Pierfrancesco Favino, attore Anna Foglietta, attrice Claudia Gerini, attrice Valeria Golino, attrice e regista Edoardo Leo, attore e regista Valentina Lodovini, attrice Giorgio Marchesi, attore Vinicio Marchioni, attore Paola Minaccioni, attrice e conduttrice radiofonica Carlotta Natoli, attrice Claudia Pandolfi, attrice Vittoria Puccini, attrice Luisa Ranieri, attrice e conduttrice televisiva Alba Rohrwacher, attrice Francesco Bolo Rossini, attore e regista Fabrizia Sacchi, attrice Vanessa Scalerà, attrice Greta Scarano, attrice Stefano Scherini, attore Francesco Scianna, attore Pietro Sermonti, attore Tiberio Timperi, giornalista e conduttore Thomas Trabacchi, attore Luca Zingaretti, attore DP
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