INDUBBIAMENTE NON E’ TRATTATA CON I GUANTI Novara 3 gennaio 2025
Chi sperava che in carcere Cecilia Sala fosse trattata bene, faceva un grande sbaglio, perchè l'Iran non tratta bene i prigionieri, neppure se sono innocenti. Un conto è quello che dicono ufficialmente e un altro è la verità. E la verità è che sppiamo , dalle sue le telefonate ai genitori , che dorme per terra, al freddo, su una coperta, che nella cella c’è sempre la luce accesa e che le hanno sequestrato gli occhiali. Anche il pacco inviatole dall'ambasciata con qualche articolo per l'igiene, libri, dolci e una mascherina per coprirsi gli occhi. non le è mai arrivato. Le autorità iraniane avrebbero riferito all'Italia che quel pacco era stato consegnato, e non ne dubitiamo, ma la domanda è A CHI E’ STATO DATO??? a Cecilia no di certo... E questo secondo l’Iran sarebbe un trattamento “normale”? Se così fosse perché la ragazza ha telefonato di nuovo al fidanzato chiedendo ancora di fare presto? E’ giovane e forte, ma vivere per settimane., non vedendo nessuno dal 27 dicembre, in certe condizioni (soprattutto esposta h24 alla luce del neon), fiacca chiunque. Ieri è stata consegnata dal governo italiano all’ambasciatrice italiana a Teheran una nota verbale in cui venivano chieste "garanzie totali sulle condizioni di detenzione di Cecila Sala" e la sua "liberazione immediata, una richiesta "ferma e ripetuta" di chiarezza sulle condizioni di detenzione della giovane, sulla possibilità di fornire generi di conforto e sulla garanzia che questi vengano consegnati effettivamente. Sappiamo quindi che in quel carcere sono abituati a trattare i detenuti (qualsiasi sia la loro colpa) con torture, esecuzioni sommarie e mancato accesso a cure mediche , abusi e violenze e va da sé che la paura per Cecilia diventa davvero tanta Purtroppo , come abbiamo scritto nel precedente articolo su Sala, non è cosa facile liberarla, anzi. Fonti della Farnesina ritengono che ."I tempi e le modalità di detenzione della cittadina italiana Cecilia Sala saranno una indicazione univoca delle reali intenzioni e dell'atteggiamento del sistema iraniano nei confronti della Repubblica italiana", Per quanto riguarda Mohammad Abedini, (l'uomo del quale l'Iran chiede, senza dirlo apertamente, la liberazione in cambio di Sala) il Governo ribadisce che in Italia a tutti i detenuti è garantita parità di trattamento nel rispetto delle leggi italiane e delle convenzioni internazionali, ma resta in carcere…nessun domiciliare. A quanto si apprende si terrà lunedì 6 gennaio alle ore 14.00 la seduta del Copasir per l'audizione del sottosegretario alla presidenza del consiglio e autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica Mantovano. DP
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