MA SOPRATTUTTO perchè è stata arrestata proprio lei? .Novara 1 gennaio 2025
Inutile dire che la cronaca è piena di articoli sull’arresto della giornalista Cecilia Sala e quindi anche noi diciamo la nostra. Sala nasce a Roma, il 26 luglio 1995. Nel 2014, a 19 anni, si trasferisce a Milano, dove studia Economia all’Università Luigi Bocconi. Si dedica a tempo pieno alla professione di giornalista dopo aver iniziato a collaborare con Vice, come inviata e reporter, per poi approdare alla trasmissione Servizio Pubblico su La7, condotta da Michele Santoro. scrive un po’ di libri e per Mondadori pubblica nel 2023 "L'incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan". Perché la ragazza voleva a tutti i costi tornare a Teheran, territorio che in questo momento storico non è certo una meta ideale? Perchè ama questa città che ha raccontato anche nel suo libro, 'L’incendio', voleva vedere com’è diventata oggi" e incontrare le sue amiche iraniane. Diciamo che la decisione non è stata delle migliori e neppure delle più intelligenti, ma tant’è..la ragazza è giovane, ma non sprovveduta quindi immaginiamo che avesse preso le sue precauzioni ( se così fosse avrebbe anche preso un grosso abbaglio) non limitandosi a ottenere il visto di 8 giorni per le sue interviste. Spiegato il motivo di questo sconsiderato viaggio, vediamo il motivo per cui è stata arrestata Cecilia e non un’altra qualsiasi giornalista. Le ipotesi sono tre :
Detto questo, apprendiamo che Antonio Tajani ha informato i giornalisti e il Senato che “I nostri servizi di intelligence sono in continuo contatto con Teheran per ottenere una spiegazione sui veri motivi per cui la ragazza è stata arrestata. Difficile stabilire ad ora i tempi che serviranno per ottenere la sua liberazione, io mi auguro che siano brevi, però non dipende da noi, noi stiamo cercando di risolvere una questione che è complicata .Stiamo lavorando in collaborazione con la presidenza del consiglio, il ministero degli Esteri, la nostra ambasciata a Teheran e il consolato”. Dunque è tutto in capo al ministro degli Esteri Antonio Tajani, a quello della Giustizia Carlo Nordio e al sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata ai servizi di informazione e sicurezza. Tajani e Nordio lavorano di diplomazia, ma è il Guardasigilli ad avere un ruolo fondamentale sul caso Abedini, cioè sulla contropartita che l’Iran ha ampiamente fatto capire - senza mai dirlo apertamente com’è nelle abitudini di quel popolo - di volere per la liberazione di Sala Il problema è che liberare Abedini per via politica sarebbe uno sgarbo in piena regola agli alleati statunitensi e che pure farlo per via giudiziaria – concedendogli ad esempio i domiciliari – sarebbe un’azione molto malvista dall’altra parte dell’Atlantico Secondo Crosetto "le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare, ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. L'Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada". Speriamo in un risultato positivo e soprattutto che , una vota tornata in Italia, Cecilia si faccia passare la voglia di tornare di nuovo in Iran. DP
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February 2025
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