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Chiesto il processo contro l’avvocato Minna

1/10/2025

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per la MORTE DI PAOLO CALISSANO

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Novara 10  gennaio 2025
 
E’ stato richiesto un processo  nei confronti dell'avvvocato Matteo Minna, ex amministratore di sostegno di Paolo Calissano, l'attore genovese morto suicida a Roma il 29 dicembre 2021per effetto di un devastante mix di farmaci antidepressivi.

Il legale sarebbe responsabile dei reati di peculato, circonvenzione di incapace e falso per aver sottratto patrimoni ai suoi amministrati.
 Il  fratello maggiore dell'attore Calissano, Roberto,ha commentato ."Ho scoperto cosa significhi tradimento solo ora - Mi sono sentito un babbeo. Anni a fidarmi di questa persona, un amico, un coetaneo, uno con cui si faceva l’aperitivo".

Paolo Calissano sarebbe stato vittima dei raggiri dell’avvocato  (si parla di un conto corrente bancario quasi completamente prosciugato)    che, insieme alle fragilità personali dell'artista, avrebbero creato le condizioni per la degenerazione dello stato depressivo già in atto da tempo.

La guardia di finanza ha confermato che l'attore era stato invogliato a versare dei soldi sul conto di una società intestata all'avvocato Minna.

Ma c’è di più:  sostenuto  dal suo avvocato, la penalista Santina Ierardi, il fratello dell'artista avrebbe scoperto alcuni presunti brogli di Minna spiegati così . "Mi sono reso conto che nel 2012 proprio mentre Paolo aveva sviluppato una rischiosa tossicodipendenza, quando i suoi problemi professionali cominciavano a preoccuparlo, l’amministratore di sostegno gli faceva  gli faceva firmare un accordo stragiudiziale che lo vincolava a corrispondergli una somma al riparo da decisioni dei giudici"

Minna aveva carta bianca e l’ha sfruttata benissimo:. Un anno fa il giudice aveva disposto gli arresti domiciliari con l'accusa di peculato aggravato, falsità ideologica, perché avrebbe redatto false relazioni di sintesi sull'andamento delle amministrazioni di sostegno a lui affidate, falsa perizia per errore determinato da inganno perché avrebbe indotto in errore il consulente incaricato dal giudice tutelare di Genova di esaminare la gestione patrimoniale e la regolarità dei rendiconti presentati in relazione agli incarichi ricevuti.  L’avvocato è anche accusato di circonvenzione di incapace perché il legale avrebbe prelevato ripetutamente dai conti correnti degli assistiti cifre che poi sarebbero confluite sul suo conto personale, senza rendicontarli  al giudice tutelare, bensì giustificate quali pagamenti di fatture (false) per compensi per assistenza legale o per altre prestazioni professionali di cui non è stata rinvenuta traccia. Per nascondere i prelievi Minna avrebbe firmato relazioni periodiche di sintesi ideologicamente false sull'andamento delle amministrazioni.
 
Il 30 gennaio prossimo è prevista l’udienza preliminare di fronte al giudice per le indagini preliminari e per l’occasione Roberto Calissano  si costituirà parte civile contro l'amministratore di sostegno.

DP


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