EX POLIZIOTTO COLLUSO CON IL PRESIDENTE DI FIERA MILANO PAZZALI

La loro agenzia privata di intelligence per le imprese avrebbe sottratto dati sensibili e venduti al miglior offerente
 

Novara 28 ottobre 2024

Non stiamo parlando della solita truffa con cui qualche hacker si apprpria di dati sensibili, stiamo parlando del più grande hackeraggio e vendita di dati mai visto prima.

Fino ad oggi gli era andata bene, ma come sappiamo , il diavolo fa le pentole e non i coperchi e infatti è venuto fuori tutto grazie ad un’intercettazione.

Pare che tutte le  persone che hanno ex cariche di un certo livello o sono in un  cda,  spaziando dai carabinieri all’esercito., alle banche, a manager di grandi imprese, a studi legali, a  esponenti delle forze dell’ordine. siano stati clienti  della «Equalize», una piattaforma ideata e costruita da  tale  Carmine Gallo, un superpoliziotto in pensione (  si occupò del caso Gucci e del sequestro Sgarella)  insieme ad Enrico Pazzali, il presidente di Fiera Milano che è socio di maggioranza della stessa società  fabbrica-dossier   che fruiva per  primo, dei servizi della societa’  per ottenere informazioni su persone di suo interesse.

Per questo motivo  il gip di Milano, Fabrizio Filice ha respinto  la richiesta di misure cautelari per il presidente di Fondazione Fiera Milano, ma la Procura farà certamente ricorso, perché ,volente o nolente il Presidente sapeva benissimo quale era l’attività della società di cui era fondatore , tanto è vero che Gallo voleva addirittura estrometterlo e farlo pagare per l’acquisto delle informazioni.

Gallo (intercettato) due anni fa  dichiarava: “Però ora report gratis non ne escono più a nessuno…––neanche per l’Enrico Pazzali. Duecento ne ho fatti… a migliaia ho fatto report a Enrico. C’ho i capelli bianchi ti dico già... il presidente a tutti lo dirà e ti chiamerà... mi fai questo, mi fai questo, mi fai quell’altro”

La Equalize di Gallo/Pazzali  grazie all’abilità informatica dell’hacker Nunzio Calamucci, braccio destro di Gallo a differenza delle agenzie di intelligence privata esistenti  sul mercato, offriva  report completi e affidabili, certi del fatto che erano riusciti ad hackerare  le banche dati protette, e perfino lo Sdi, Sistema di Interscambio, che  è il sistema informatico gestito dall'Agenzia delle Entrate in grado di ricevere le fatture elettroniche ,effettuare i controlli sui dati inseriti e inoltrare le fatture ai destinatari finali. Non solo.  la banda era in grado di installare virus Trojan su richiesta dei clienti, di ottenere tabulati telefonici (parrebbe anche con la collaborazione di una società che lavora con la procura), di intercettare chat e conversazioni private.

Oltre a fare centinaia di migliaia di euro di profitti, la Equalizer e gli hacker che collaboravano con essa è riuscita addirittura a realizzare una piattaforma, la «Beyond», per permettere ai clienti abbonati di «effettuare direttamente la ricerca nominativa della persona su cui volevano un report reputazionale», con esito negativo in caso di guai giudiziari e con la possibilità di chiedere successivamente approfondimenti dietro un ulteriore compenso.

La Procura indaga adesso  su una sessantina di persone che hanno acquistato dati e informazioni dalla Equalize e farà ricorso al riesame contro il rifiuto di una decina di misure cautelari da parte del gip.

Le accuse  vanno dall’associazione per delinquere all’accesso abusivo ai sistemi informatici, dalla rivelazione del segreto d’ufficio alle intercettazioni illegali. 

Tra gli indagati , per "incauto" acquisto, anche il figlio del patron di Luxottica, Leonardo Maria Del Vecchio, e il banchiere Matteo Arpe

Secondo  il procuratore Melillo: «Questa indagine è solo all’inizio, ci vorrà tempo e fatica per analizzare tutto il materiale sequestrato e comprendere fino in fondo i confini dell’organizzazione».
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DP