NON RISPARMIA NESSUNO Novara 4 gennaio 2025
Chi sa chi è Vittorio Feltri, sa che non è certamente un giornalista “politically correct” e che non si fa scrupolo alcuno di scrivere a chiare lettere quel che pensa. Ci soffermiamo su due articoli da lui scritti , uno sui botti di Capodanno e gli immigrati in Italia e l ’altro su Renzi. Quello del 31 dicembre esprimeva la sua opinione sui tradizionali botti di Capodanno e sugli episodi di violenza che hanno segnato la notte a Milano. Feltri ha scritto che “l’usanza dei botti è una vera e propria “manifestazione corale di imbecillità. Sono botti che disturbano, che fanno impazzire gli animali e anche i cristiani”. Quello che è successo in Piazza Duomo a Milano è stato decisamente sconcertante, con un “orda di stranieri”, che ha alimentato episodi di violenza. E le forze dell’ordine si trovano in una situazione paradossale: Se solo muovono un dito, finiscono sotto inchiesta loro” “Il nostro guaio sono gli immigrati” Feltri ha anche ricordato di come la sua notte di Capodanno sia stata svegliata da una vera e propria “raffica di sparatorie”, che ha definito “un bombardamento”, e ha concluso il suo scritto con la frase “Siamo una massa di cretini. Auguri lo stesso”. In effetti , difficile contestarlo. Passiamo al secondo editoriale: con alcuni commenti senza peli sulla lingua su Matteo Renzi e il suo modus operandi. Ha aperto l’articolo con il titolo “Anche a Renzi toccherà di dover invecchiare”, parlando del battibecco avvenuto in aula con il Presidente del Senato Ignazio La Russa Feltri spiegando che esistono diversi politici che fanno promesse e poi deludono i propri elettori. “[…] scrive: Nel caso di Matteo Renzi questa dinamica si è manifestata in tutta evidenza“, facendo riferimento a quando Renzi a seguito del referendum non lasciò la politico al netto della sua promessa in caso di sconfitta. E ha proseguito: “Io penso che Matteo Renzi non sia male, qualche volta, sebbene sempre più raramente, gli capita di pronunciare o fare la cosa giusta e ne ho apprezzato sovente la dialettica, a rovinarlo tuttavia è proprio la sua lingua lunga, oltre alla proverbiale presunzione in senso greco, ovvero intesa come hybris, tracotanza orgogliosa e portatrice di guai. Ho trovato gravi le parole riservate al presidente del Senato Ignazio La Russa”. Egli è sì pungente, ma giungere ad offendere un uomo dandogli del vecchio, come se l’età fosse una vergogna o un crimine o una colpa o un elemento giustificativo di discriminazione di vario tipo o una condizione ostativa, è stata una indecente caduta di stile nonché un autogol clamoroso ”. Per quanto riguarda poi il recente attacco di Renzi alle sorelle Meloni, ha spiegato la sua posizione sottolineando che non aveva capito la “delirante argomentazione” del toscano, ma non perché sono vecchio solo perché Renzi, pur essendo giovane, in balia di una specie di mania di persecuzione, risulta gravemente rincitrullito“. Per ora nessuna risposta da Renzi, ma non è detta l’ultima parola DP
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