“In val d’Ossola non ce n’è uno sano per fare il padrino” .novara19 aprile 2025
Purtroppo anche i Vescovi ogni tanto inciampano nel dire frasi che sarebbe meglio non dire e i Mons.Brambilla, vescovo di Novara non fa eccezione Il 10 aprile in occasione della conferenza organizzata a Casale Monferrato (Alessandria) per i 1.700 anni dal concilio di Nicea il Monsignore ha esordito con queste parole: “In val d’Ossola non ne hanno uno sano per fare il padrino: perché o uno è storto, o è irregolare, o divorziato, o separato o trimaritato: immaginate chi può farlo” Come ovvio e naturale le sua parola hanno infiammato gli animi tanto che mons. Brambilla si è visto costretto a scrivere una lettera di scuse agli ossolani. il cui territorio è compreso nella diocesi di Novara. Il testo: “Il riferimento all’Ossola era solo un esempio di una situazione, che ricorre anche in altre parti della nostra diocesi e dell’Italia, per dare una risposta pastorale nella scelta dei padrini. Assicuro che in nessun modo voleva essere un’offesa per la gente e le famiglie dell’Ossola, alle quali chiedo scusa e manifesto ancora tutta la mia stima e il rispetto, che ho già avuto modo, in questi anni del mio episcopato, di dimostrare più volte in ogni occasione nella quale ho visitato le comunità ossolane. Ho appreso con profondo dispiacere come le mie parole siano state considerate come un’offesa da parte di alcune persone della nostra cara Ossola. Spiegando la fatica di trovare figure significative per ricoprire il ruolo di padrini per il battesimo e la cresima, ricordavo le difficoltà segnalate da molti parroci, sin dalla mia prima visita pastorale in quel vicariato, nel discernere di fronte alle situazioni irregolari”. Come dice il proverbio….un bel tacer…. DP
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