Lo confermano i risultati delle ultime analisiNovara 5 settembre 2024
Le ultime tecniche di analisi scientifiche hanno permesso di studiare a fondo la Sacra Sindone, come mai era stato fatto prima e si è cosi arrivati alla conclusione che potrebbe essere realmente il sudario in cui venne avvolto Gesù dopo la morte in croce I Cristiani da sempre credono che quelle ferite siano state impresse nel sudario dopo che Gesù resuscitò dai morti, lasciando nelle fibre del tessuto la sua immagine e nel corso degli anni sono state fatte numerose prove e test sul "sacro tessuto" arrivando spesso a conclusioni controverse. Oggi . Giulio Fanti professore all'Università di Padova che da 25 anni studia la Sindone, ha utilizzato moderni microscopi in grado di evidenziare dettagli delle dimensioni di singole particelle per analizzare nuovamente i campioni di tessuto, trovando minuscole particelle di sangue che mostrerebbero gli inequivocabili segni della morte di Gesù, esattamente come vengono descritti dalla Bibbia. Inoltre l'analisi ha scoperto la presenza di alcuni materiali utilizzati anticamente a Gerusalemme, che suggeriscono come il tessuto sia originario di quel luogo e non dell'Europa, come molti ipotizzano, sostenendo che si trattasse di un falso creato ad arte. Il professor Fanti ha pubblicato uno studio sull'Archives of Hematology Case Reports and Reviews, che lo ha revisionato prima della pubblicazione nel quale afferma che: "Le particelle analizzate hanno rilevato la presenza di emoglobina e due diversi tipi di sangue che lo studioso ha etichettato come A e B. Questo suggerisce che il tessuto sia stato utilizzato da qualcuno con reali ferite sanguinanti e non come ipotizzato da molti detrattori, usando inchiostro, tintura, vernice o altre tecniche. Nella stessa analisi sono comparse anche tracce di creatina una sostanza che viene rilasciata nel sangue quando una persona subisce un trauma muscolare o quando le cellule del cervello, del cuore o dei muscoli scheletrici vengono danneggiate. "L'elevata percentuale di creatinina riscontrata nei campioni di nastro adesivo - - può essere spiegata, con l'ultima ora di vita di Gesù prima di morire sulla croce, che avrebbe avuto un ridotto afflusso di sangue ai reni, causato anche dall'ipovolemia (la diminuzione del sangue nel corpo) e da una grave disidratazione". Sempre secondo il professore ,entrambi i tipi di sangue avevano all'interno anche tracce di materiali terrosi che,si trovano tipicamente a Gerusalemme, come argilla e calcare, suggerendo che la Sindone potrebbe aver avuto origine nella regione e che sia molto probabile che il corpo di Gesù non fu lavato, ma deposto rapidamente nel sepolcro scavato nella roccia. foto-Marco-Presti DP
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