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L’UNGHERIA CHIEDE LA REVOCA DELL’IMMUNITA’ PARLAMENTARE DELLA SALIS

10/26/2024

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Il padre della ragazza invece cerca di far spostare il processo in Italia o in Germania
 

Novara 26 Ottobre 2024
 
 
Ilaria Salis: una donna attivista e insegnante di Monza, 39enne  arrestata in Ungheria l’11 febbraio 2023  (con tanto di sua foto in manette e ceppi pubblicata su tutti i giornali, grazie all’intervento del padre)  e detenuta a Budapest per oltre anno con l'accusa di aver aggredito alcuni manifestanti di estrema destra partecipando  all’aggressione di alcuni neo nazisti che avevano preso parte al “Giorno dell’Onore”,  ha  visto accolto il ricorso dei suoi  legali , ricorso che le ha concesso gli arresti domiciliari a Budapest e  il pagamento di una cauzione di 40mila euro.
 
E invece la militante non ha fatto un giorno di domiciliari, tantomeno a Budapest e così, tanto per non rischiare di farsi dimenticare e per non smentire le sue idee politiche ,non ha voluto perdere occasione per prendere la parola sull'argomento migranti attaccando duramente il governo Meloni  sul protocollo Italia-Albania che consente di portare nel Paese balcanico i richiedenti asilo provenienti da Paese di origine sicura e trattenerli nell'hotspot di Shengjin e nel Cpr di Gjader per esaminare la loro richiesta di protezione internazionale mediante una procedura accelerata e di frontiera
 
Ma torniamo al suo stato attuale: nonostante l'immunità parlamentare , le accuse a suo carico sono rimaste  intatte e il processo non finisce  in automatico.
 
Infatti in Ungheria gli eurodeputati di Viktor Orbán hanno chiesto che l’immunità parlamentare di Ilaria Salis sia revocata: La richiesta andrà all’esame della commissione giuridica del Parlamento europeo, che poi suggerirà se approvarla o respingerla:
 
La ragazza non ha preso di buon grado la richiesta Ungherese,perché a suo avviso (e lo ripete con costanza) “ non ha fatto nulla di male” (se non preso a calci e pugni un paio di persone già a terra ndr)
Inoltre rilascia il seguente comunicato: "Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orbán evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche".
 
Se l'immunità dovesse essere revocata, Salis resterà in carica come europarlamentare, ma il suo processo riprenderà da dove si era interrotto.
 
Il padre della Salis  sta brigando per  far spostare il processo fuori dallo Stato governato da Orban e  trasferirlo in Italia o in Germania, Paesi evidentemente più aperti ai compromessi di quanto non sia l’Ungheria.
​
Quello che per ora non è chiaro è se il padre riuscirà nei suoi maneggi (come avvenuto in passato)  o se  per la donna,parlamentare o meno,  scatterà nuovamente la detenzione preventiva a Budapest
 
 
DP  
 

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