I fatti che stanno accadendo sono sconvolgenti Novara 6 novembre 2024 Ormai non si sente parlare d’altro che di giovanissimi che uccidono, violentano, rubano, feriscono coetanei e non. Di sera,nelle grandi città – e non solo in quelle – la gente ha paura ad uscire per il timore di incontrare le baby gang che di baby hanno solo l’età perché per il resto sono dei veri delinquentelli, di qualsiasi estrazione sociale siano. Prima c’era un certo bullismo che era un “ solo” (si fa per dire) accanimento di qualche ragazzotto o gruppo di ragazzotti che si fissava contro il più debole, che in quanto tale non osava ribellarsi. Sono stati e sono tutt’ora tanti gli episodi che hanno portato anche a gesti estremi dei giovanissimi, ma in qualche modo la maggior parte ne è venuta e ne viene fuori. Oggi però il bullismo, che tutt’ora esiste, ha assunto forme molto più violente e sempre meno gestibili. Parliamo per onor di cronaca, di due casi che sono accaduti pochissimo tempo fa: a Roma una ragazzina di 12 anni che si porta a scuola un coltello e poi ferisce (non gravemente) un compagno di scuola che secondo lei aveva detto alla professoressa che lei stava copiando dal cellulare. Non ha alcuna importanza se la ragazzina aveva o meno copiato (chi di noi non ha mai copiato alzi la mano) quello che sconvolge è il fatto che si era portata dietro da casa un coltello usandolo contro il compagno. Per fortuna appena successo il fatto si è resa subito conto di aver agito in modo irresponsabile, tanto che lei stessa ha chiamato il 112 e, sotto choc , ha consegnato il coltello. La cosa che più deve farci pensare non è l’atto in sé stesso che , pur grave, può essere frutto di uno scatto incontrollato d’ira o di qualche problema adolescenziale, ma il fatto che la bambina abbia potuto portare un’arma a scuola senza che nessuno se ne sia accorto e che sia stata lei e non qualcuno dell’Istituto a chiamare i carabinieri. Il secondo atto violento il cui video sta facendo il giro dei social, è avvenuto invece in una frazione di Alessandria. La vicenda risale alla scorsa settimana. Due giovani della scuola media Alfieri di Spinetta, nei pressi dell’istituto, hanno malmenato a schiaffi e spintoni un loro coetaneo. Le immagini del pestaggio sarebbero state riprese da un altro studente e almeno altri tre avrebbero assistito alla scena senza ovviamente intervenire . I genitori del ragazzo vittima delle percosse, hanno sporto denuncia alla Polizia Ora, la colpa di questi comportamenti non è solo dei ragazzi, ma anche dei genitori, dell’ ambiente familiare (magari per conflitti causati dall’assenza di dialogo e di comprensione) e della scuola che dovrebbe essere molto più attiva e attenta, magari anche con l’aiuto di psicologi del territorio presso le ASL. Basterebbe un controllo all’orario di uscita per verificare chi aspetta chi, se ci sono personaggi equivoci, se scoppiano zuffe. I ragazzi sono lasciati a sé stessi , con le conseguenze che tutti sappiamo. La scuola (anche se non tutte) non è più un posto dove si imparano nozioni, educazione e ci si prepara alla vita sociale, sembra diventata soltanto un luogo senza regole dove, appunto si può portare anche un’arma senza che nessuno ci faccia caso. E chi scrive è convinta che c’è davvero una forte crisi di valori e riferimenti per questi giovani che troppo spesso si abbandonano ad atti feroci di cui non ne comprendono la vera portata, tanto, in certi casi, addirittura da vantarsene sui social DP
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