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NON AVEVANO TORTO I GENITORI CHE AGGREDIRONO LA PROF DI SOSTEGNO

1/15/2025

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Incarcerata per violenza sessuale 

 
Novara 15 gennaio 2025
 

Ci eravamo indignati tutti quando dei genitori avevano aggredito un’insegnante e il padre di lei  il 14 novembre scorso, davanti all'istituto scolastico Salvati a Castellammare di Stabia, nella fascia vesuviana del Napoletano.
 
Ma ci sbagliavamo, perché quei genitori avevano ragione!
 
Dalle loro denunce è partita una indagine dei carabinieri, delegata dalla procura di Torre Annunziata, che ha portato all'arresto dell'insegnante di scuola media dell'istituto. La donna deve rispondere di maltrattamenti, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di studenti di appena 12 anni
 
Cosa succedeva a scuola?  L'insegnante di sostegno sottoponeva i bambini a quelle che gli inquirenti definiscono reiterate condotte di carattere sessualizzante, portandoli durante l'orario scolastico, con la scusa di impartire ripetizioni, in un'aula riservata della scuola, da lei stessa soprannominata 'la saletta'.

In quel luogo, l'insegnante ripetutamente aveva mostrato agli alunni a lei affidati del materiale video pornografico, intavolato continui discorsi di natura sessualmente esplicita, con riferimenti a proprie esperienze 'in materia' o indicazioni su come e dove toccarsi o toccare, anche in parti intime, i partner, invogliando alcuni di loro a scambiarsi effusioni sessuali, arrivando anche ad abusare sessualmente di uno di loro praticandogli in prima persona un rapporto orale.
 
Quando l'accesso alla saletta e' stato chiuso, la professoressa ha creato un gruppo in Instagram, chiamato appunto La Saletta, nell'ambito del quale gli unici discorsi effettuati erano quelli di contenuto esplicitamente sessuale.
 
 Per evitare che i ragazzini  parlassero in casa delle sue lezioni la donna li terrorizzava con minacce di essere bocciati, di mandare i loro genitori in carcere e loro stessi in comunità, perché lei diceva di avere una relazione con un appartenente alle forze dell'ordine.
 
Quando finalmente le vittime hanno trovato il coraggio di  confidarsi con i propri genitori sui comportamenti della docente, supportando il loro racconto con alcuni messaggi scambiati tramite Instagram e Whatsapp con la professoressa,  nel  telefono dell'insegnante sono stati trovati numerosi suoi messaggi vocali inviati agli alunni, nonche' materiale pornografico compatibile con quello descritto dalle vittime nel corso della loro audizione.
 
La donna e' ora nel carcere femminile di Benevento.
 


 
DP

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