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NON CI SONO ABBASTANZA MEDICI IN PRONTO SOCCORSO

9/9/2024

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 E gli Atenei piemontesi bloccano la possibilità di assumere specializzandi
 

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Novara  10 settembre 2024 
 
In Piemonte c’è  un numero insufficiente di medici per il Servizio 118,  e negli avamposti ospedalieri: mancano 281 medici, pari al 43 per cento di quanto previsto dalle piante organiche.
Questo vuoto spesso è riempito dai professionisti forniti dalle cooperative ma non basta.
 
Una soluzione sarebbe poter contare su chi terminerà i corsi di specializzazione, medici che potrebbero  essere impiegati più e meglio in quello che sarà il loro futuro luogo di lavoro.
 
 “Attualmente gli iscritti alle scuole di Medicina e Urgenza in Piemonte sono 123 medici, di cui 23 al terzo anno, 23 al quarto e 10 al quinto. Se già questi entrassero da domani nei Pronto Soccorso darebbero un grande aiuto
 
La questione, però presenta dei problemi  in ambito regionale, perché  andrebbero cambiate le norme nazionali, ma tutto pare complicato  a causa del  rapporto tra ministero della Salute e quello dell’Università da cui, al di là dell’aumento del numero dei posti, continuano ad arrivare segnali di resistenza degli ambienti accademici al “rilascio” degli specializzandi verso gli ospedali. 
 
Basti pensare che fino a poco tempo fa era possibile assumere specializzandi in diverse branche della medicina per impiegarli nel Pronto Soccorso, mentre una modifica della norma voluta proprio dagli atenei oggi restringe questa possibilità solo per i futuri specialisti in Emergenza e Urgenza. C
I Sindacati ovviamente sono sul piede di guerra: le maggiori sigle sindacali come Anaao-Assomed, Als e Gmi  sostengono che “l’unico modo è avviare un profondo processo di riforma del percorso di formazione specialistica e che possa finalmente abolire l’utilizzo di gettonisti che costano miliardi alle casse dello Stato. E poi  occorre emarginare quella parte del mondo accademico che da troppi anni si è arroccata nella torre d’avorio di alcune università per la difesa di questo impianto formativo anacronistico e medievale”.
​

Se tutto questo anziché osteggiato venisse facilitato dagli Atenei, tutti ne saremmo felici fruitori, ma ultimamente l’Italia sembra diventata un Paese decisamente retrogrado per quanto riguarda la salute
 
DP
  
 

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