Alcuni utenti potrebbero anche essere costretti all’apertura di una partita Iva.Novara 25 settembre 2024
Siamo inondati dalla pubblicità che ci invita a vendere le cose che non usiamo più su specifiche piattaforme, come Vinted, Wallapop o eBay , senza però avvertirci che siamo soggetti all’obbligo di rispettare alcune regole fiscali per evitare di ricevere multe da parte dell’agenzia delle entrate. Addirittura se ci sono specifici requisiti, alcuni utenti, venditori seriali, potrebbero anche essere costretti all’apertura di una Partita Iva. Questo accade perché le suddette piattaforme dal 2024 devono sottostare all’obbligo di comunicare all’agenzia delle entrate i dati delle vendite online realizzate dagli utenti. La direttiva europea Dac7 fa riferimento a tutte le piattaforme che consentono una vendita di prodotti o servizi ai propri utenti, quindi anche Amazon, Etsy, Vestiaire Collective, e via dicendo. Lo stesso vale per chi utilizza Airbnb. Al superamento di un determinato importo guadagnato nell’anno solare, il venditore è costretto a compilare il modulo con i propri dati. Il limite attuale è pari a 30 vendite l’anno e un incasso di 2000 euro. Oltre tali importi le piattaforme comunicano all’Agenzia delle Entrate di dati fiscali e l’Iban collegato agli account degli utenti che potranno quindi essere controllati. Spetterà all’Agenzia delle Entrate valutare se sussista o meno una attività commerciale con vendite abituali il che potrebbe comportare l’obbligo ad aprire la Partita Iva e di conseguenza si dovranno pagare i contributi e le imposte su quanto viene ricavato. Il fisco, come sempre, è in agguato per evitare l’evasione fiscale DP
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September 2024
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