Processo a Stefano Emilio Garini, 62enne, figlio Di Liliana AgnaniNovara 21 maggio 2025 Garini, agente immobiliare, attualmente è detenuto nel carcere di Ivrea I reati per cui è a processo sono: omicidio premeditato e aggravato dal vincolo familiare, distruzione di cadavere, truffa, auto riciclaggio, falso in atto pubblico. Secondo quanto ricostruito durante le indagini, la sera del 18 maggio 2022, fino alle 20 sua madre Liliana Agnani era viva. Poi era stata portata in carrozzina a fare una passeggiata nei boschi, in un luogo nella zona Sorgente delle Tre Fontane. Da qual momento nessuno l’aveva più vista. Il corpo della donna fu trovato il 10 ottobre 2022 in località Bosco Marino, nell’area del Parco del Ticino, poco distante dal ponte sul fiume che collega il Piemonte alla Lombardia Il processo si è aperto con alcune testimonianze: il pensionato 77enne, di Trecate che aveva ritrovato le ossa . L’uomo ha spiegato che era alla ricerca di funghi e quel pomeriggio aveva visto i resti ossei, pensando però appartenessero a un animale. Ha aggiunto che un suo amico aveva notato i resti già al mattino. Il 77enne una volta tornato a casa ha però poi avuto qualche dubbio e per sicurezza ha avvertito la Polizia locale di Trecate Poi è stata la volta degli esperti del Labanof. (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano) : le analisi dei tecnici e i rilievi dei Carabinieri hanno chiarito alcuni aspetti fondamentali del ritrovamento. Secondo i rilevamenti il corpo della donna è stato abbandonato proprio nella zona del ritrovamento. Non sarebbe stato trascinato non essendone state trovate tracce in altre parti dell’area esaminata, estesa circa 2.700 metri quadrati. Nel corso dei rilievi è stato scandagliato anche il vicino corso d’acqua. Il corpo non sarebbe stato sepolto ma solo parzialmente coperto. Era anche stato trovato un pezzo di stoffa impigliato in un ramo. Altro dato emerso quello che i resti sono stati preda degli animali selvatici, che ne hanno fatto scempio I tecnici del Labanof hanno anche eseguito le verifiche medico legali sui reperti ossei umani (delle vertebre, un frammento di mandibola, il femore. Il cranio non è mai stato ritrovato), giustificando il rinvenimento di una protesi in perfetto stato di conservazione, fissata tra le vertebre L3 e L4 della colonna vertebrale ritrovata, su cui erano ben evidenti sia il marchio di fabbrica sia il numero di matricola, che avevano permesso di identificare Liliana Agnani. . DP
0 Comments
Leave a Reply. |
AuthorWrite something about yourself. No need to be fancy, just an overview. Archives
May 2025
Categories |