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Gli animali sono i nuovi figli?

5/30/2025

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Un'analisi del fenomeno

Novara 30 maggio 2025

Negli ultimi decenni, si è assistito a un cambiamento significativo nel modo in cui le persone vivono il rapporto con gli animali domestici. Non più considerati semplici “cani” o “gatti”, ma come veri e propri membri della famiglia. Questa evoluzione culturale ha portato alcuni a definire gli animali come “i nuovi figli” il che può essere un modo per esprimere l’amore e l’importanza che rivestono nella vita di molte persone.

 Tuttavia, è essenziale mantenere una prospettiva equilibrata, rispettando la loro natura animale e riconoscendo che, sebbene ci siano analogie, tra un figlio umano e un animale domestico ci sono differenze fondamentali. La cura, l’affetto e la responsabilità sono elementi condivisi, ma bisogna sempre agire nel rispetto di entrambe le dimensioni, umana e animale.
 
Numerosi fattori hanno contribuito a questa evoluzione culturale:
  • Con l’aumento di famiglie monocomponente o con poche persone, gli animali assumono un ruolo di “figli alternativi”.
  • L’attuale società dà grande importanza all’empatia, all’affetto e alla cura, valori associati anche al ruolo genitoriale.
  • La disponibilità di risorse per cure veterinarie e prodotti per animali permette ai proprietari di offrire loro un’attenzione e una qualità di vita elevate.
 
 
Questa tendenza ha conseguenze sia positive sia negative:
 
- Aspetti positivi:
 Miglioramento del benessere animale, aumento della consapevolezza sulle loro esigenze e un maggiore senso di responsabilità tra i proprietari.

- Aspetti critici: Rischio di antropomorfizzazione eccessiva, che può portare a difficoltà nel distinguere tra esigenze umane e bisogni animali, e in alcuni casi a forme di dipendenza emotiva.
 
 
Alcuni studiosi e esperti sollevano il problema di una possibile “umentificazione” degli animali, enfatizzando che, sebbene il legame sia importante, bisogna rispettare la loro natura e i loro bisogni specifici come animali, non come figli umani. È fondamentale trovare un equilibrio tra affetto e rispetto per la loro autonomia e caratteristiche.

DP
 

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Perché le assicurazioni sanitarie non coprono più gli over 75

5/29/2025

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le motivazioni principali


Novara 29 maggio 2025

Negli ultimi anni, una tendenza significativa si è manifestata nel settore delle assicurazioni sanitarie: molte compagnie hanno deciso di non offrire più coperture o di restringere le condizioni di copertura per gli over 75. Questa evoluzione ha suscitato molte domande tra gli anziani e le loro famiglie circa le ragioni di questa scelta

Di seguito, analizziamo le motivazioni principali che stanno alla base di questa decisione.

1. Aumento dei rischi clinici e della complessità delle patologie
Con l’età, aumenta il rischio di sviluppare patologie croniche e complicanze sanitarie complesse. Le assicurazioni, basandosi su modelli di rischio economico, devono prevedere costi più elevati e più frequenti di assistenza per questa fascia di età. La possibilità di finanziamenti ingenti in casi di malattie gravi o interventi invasivi rende le compagnie più caute nel offrire coperture a utenti più anziani.

2. Aumento dei costi e delle spese sanitarie
Le spese mediche degli over 75 sono generalmente più alte rispetto a quelle di soggetti più giovani. Ciò è dovuto al maggior numero di interventi, visite specialistiche, ricoveri e trattamenti necessari. Le compagnie assicurative, per evitare squilibri nei bilanci, preferiscono limitare o eliminare la copertura per questa fascia di età, poiché i premi raccolti potrebbero non coprire i costi complessivi delle prestazioni fornite.

3. Modelli di business e sostenibilità economica
Le assicurazioni sanitarie si basano su un equilibrio tra premi incassati e risarcimenti pagati. Con l’incremento dei rischi associati agli over 75, il modello di business diventa meno sostenibile. Per mantenere la propria redditività, molte compagnie sono state costrette a ridurre o eliminare le polizze per questa fascia di età.

4. Problematiche di gestione del rischio e di selezione avversa
L’atteggiamento delle compagnie è anche legato alla difficoltà di valutare il rischio in modo accurato. La presenza di soggetti più anziani con patologie molto diversificate aumenta la complessità di prevedere i costi e le esigenze future. Questa incertezza spinge le assicurazioni a preferire clienti più giovani e con meno probabilità di dover usufruire di coperture elevate.

5. Politiche di mercato e normative
In alcuni paesi, le normative tutelano maggiormente i clienti più anziani, limitando la possibilità delle compagnie di impostare premi più alti o di rifiutare coperture a questa fascia di età. Tuttavia, in molte situazioni, il mercato tende a favorire la riduzione delle offerte per le persone sopra una certa soglia di età, incentivando la crescita di soluzioni alternative come assistenza pubblica o coperture private specifiche.


Consigli 
  • Valutare polizze specifiche e tutte le possibilità di copertura prima di raggiungere i 75 anni.
  • Informarsi sulle soluzioni pubbliche e integrative, come le pensioni complementari o l'assistenza domiciliare.
  • Considerare pratiche di prevenzione e mantenimento della salute per ridurre i rischi sanitari in età avanzata.
La crescente attenzione alle esigenze sanitarie degli anziani deve portare a un dibattito più ampio su come garantire un’assistenza di qualità e accessibile a tutte le fasce di età, nel rispetto delle dinamiche economiche di mercato.

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DP
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La diffusione della droga tra i giovanissimi

5/28/2025

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un fenomeno preoccupante che richiede attenzione

Novara 28 maggio 2025

Negli ultimi anni, la diffusione delle sostanze stupefacenti tra i giovani ha assunto proporzioni allarmanti, diventando una delle principali sfide per le famiglie, le scuole e le istituzioni pubbliche. La crescente presenza di droga tra i giovanissimi rappresenta un fenomeno complesso, influenzato da molteplici fattori sociali, culturali e psicologici.

 È necessario che tutta la società si mobiliti per creare un ambiente di prevenzione, educazione e supporto, affinché i giovani possano crescere in un contesto più sicuro e consapevole. Solo attraverso strategie condivise e un impegno costante si potrà invertire questa tendenza e proteggere le nuove generazioni dai pericoli delle sostanze stupefacenti.


I giovani tra i 12 e i 18 anni si trovano in una fase cruciale dello sviluppo, caratterizzata dall'esplorazione dell’identità, dalla ricerca di approvazione sociale e spesso da una forte curiosità. Purtroppo, questa fragilità può essere sfruttata da reti criminali e gruppi di pari che spingono all’uso di sostanze stupefacenti. Le droghe più diffuse tra i giovanissimi sono spesso quelle leggere, come la cannabis, ma si segnalano anche l’uso di droghe sintetiche e altre sostanze più pericolose.

Tra le cause principali che inducono i giovani a sperimentare con le droghe troviamo:
  • Pressione del gruppo: il desiderio di essere accettati o di sentirsi parte di un gruppo può spingere i giovani a cedere alla tentazione.
  • Stress e problemi psicologici: difficoltà scolastiche, relazionali o famigliari possono indurre a ricorrere alle sostanze come forma di fuga.
  • Mancanza di informazioni adeguate: spesso i giovani non sono consapevoli dei rischi reali connessi all’uso di droghe.
  • Disponibilità di sostanze: la facilità con cui si può accedere alle droghe, anche attraverso internet o canali informali, aumenta il rischio di consumo precoce.

L’uso di droghe tra i giovanissimi ha conseguenze gravi, sia sul piano fisico che psicologico. Può portare a problemi di dipendenza, emergenze sanitarie, alterazioni del cervello ancora in via di sviluppo, e compromettere il rendimento scolastico. Inoltre, il consumo precoce aumenta il rischio di sviluppare problematiche più gravi nell’età adulta.


Per contrastare efficacemente questo fenomeno è fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga scuole, famiglie e comunità.

Le strategie più efficaci includono:
  • Educazione e sensibilizzazione: programmi scolastici che informino i giovani sui rischi delle droghe e promuovano stili di vita sani.
  • Coinvolgimento delle famiglie: un dialogo aperto e ascolto attivo possono ridurre il rischio di comportamenti a rischio.
  • Interventi di supporto psicologico: offrire servizi di counseling e supporto emotivo può aiutare i giovani a gestire le difficoltà senza ricorrere alle sostanze.
  • Controllo delle fonti di approvvigionamento: rafforzare le misure di prevenzione e repressione contro il traffico di droga.
DP

 

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L’uso dell’Intelligenza Artificiale come alternativa alla psicoterapia tradizionale

5/27/2025

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opportunità e sfide

opportunità e sfide

Novara 27  maggio 2025


Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha fatto passi da gigante in diversi settori, dalla finanza alla medicina, e ora sta emergendo come uno strumento innovativo anche nel campo della salute mentale.
Se da un lato la terapia tradizionale con professionisti umani rimane il metodo più consolidato e personalizzato per affrontare problemi psicologici, dall’altro l’AI offre nuove possibilità che meritano attenzione e approfondimento.

Vantaggi dell’utilizzo dell’AI per i problemi psicologici, soprattutto per i giovani, sono:
  1. Accessibilità e disponibilità 24/7
    Le applicazioni di AI, come i chatbot e le piattaforme digitali, sono disponibili in ogni momento, eliminando le barriere di orario e luogo. Persone che vivono in aree remote o che hanno difficoltà a muoversi possono ricevere supporto immediato senza bisogno di appuntamenti tradizionali.
  2. Riduzione dello stigma
    Per alcuni individui, cercare aiuto può essere imbarazzante o stigmatizzante. Interagire con un chatbot o un’app può risultare meno intimidatorio, favorendo l’apertura e la condivisione di pensieri e emozioni.
  3. Costi ridotti
    Le terapie tradizionali possono essere costose e non sempre accessibili. Le soluzioni digitali basate sull’AI spesso offrono servizi a costi inferiori, rendendo l’assistenza psicologica più accessibile a un pubblico più ampio.
  4. Monitoraggio continuo e personalizzazione
    Le piattaforme di AI possono analizzare i dati forniti dagli utenti e adattare le strategie di supporto in modo dinamico, offrendo percorsi sempre più personalizzati e monitorando i cambiamenti nel tempo.

MA ATTENZIONE, CI SONO ANCHE LIMITI E RISCHI
  1. Mancanza di empatia e relazione umana
    L’aspetto umano della terapia, fondamentale per molte persone, è difficile da replicare con un’AI. La comprensione empatica e il supporto emotivo forniti da un terapeuta sono insostituibili e possono fare la differenza nel processo di guarigione.
  2. Rischi di diagnosi e interventi inappropriati
    Le AI, per quanto avanzate, possono commettere errori di interpretazione o non cogliere sfumature complesse delle emozioni umane, rischiando di fornire consigli inadeguati o di ignorare segnali di crisi grave.
  3. Problemi di privacy e sicurezza
    La gestione dei dati sensibili è fondamentale. Utilizzare piattaforme di AI per questioni psicologiche richiede garanzie rigorose di privacy e sicurezza per evitare abusi o furti di informazioni delicate.
  4. Dipendenza dalla tecnologia
    Un uso eccessivo di strumenti digitali può portare a una dipendenza o a una riduzione delle interazioni umane, con effetti potenzialmente dannosi sulla salute mentale.

Piuttosto che sostituire la terapia tradizionale, l’AI può essere vista come un complemento che amplia le possibilità di intervento, permettendo un sostegno immediato e personalizzato.

 L’integrazione tra professionisti umani e tecnologie digitali può portare a modelli di cura più efficaci e inclusivi.

. La sfida è trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e valore umano, garantendo che ogni individuo riceva un supporto autentico, sicuro e di qualità.

dp

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La Violenza di Genere

5/26/2025

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Una Sfida Globale da Affrontare


Novara  26 maggio 2025

La violenza di genere rappresenta una delle più gravi forme di discriminazione e ingiustizia che affliggono le società di tutto il mondo. Essa si manifesta in molteplici forme, tra cui abusi fisici, psicologici, sessuali ed economici, e colpisce principalmente donne e ragazze, anche se altre categorie possono essere coinvolte.

Questa problematica non discrimina età, classe sociale o cultura, e le sue conseguenze sono devastanti, compromettendo la salute fisica e mentale delle vittime e ostacolando lo sviluppo di comunità sane e inclusive.

La violenza di genere è una sfida globale che richiede l’impegno di governi, istituzioni, associazioni e cittadini. Solo attraverso un cambiamento culturale profondo e un’efficace azione concreta si può sperare di eliminare questa piaga e costruire società più giuste, pari e rispettose dei diritti di tutti. Investire nella prevenzione e nel supporto alle vittime è fondamentale per assicurare un futuro in cui ogni persona possa vivere senza paura e con dignità.
 
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della vita. La violenza di genere spesso si verifica nel contesto domestico, nelle relazioni di coppia, o in ambienti pubblici e lavorativi. Le vittime, spesso, timide o impaurite, trovano difficile denunciare l’abuso, temendo ripercussioni o stigmatizzazione.
 
Le radici della violenza di genere sono complesse e interconnesse con norme culturali, stereotipi di genere, disuguaglianze economiche e di potere. Società patriarcali che attribuiscono ruoli rigidamente di genere contribuiscono a normalizzare comportamenti aggressivi nei confronti delle donne e delle minoranze di genere. La mancanza di educazione al rispetto reciproco e l’impunità di chi commette violenza alimentano ulteriormente il problema.

Le vittime di violenza di genere spesso riportano traumi psicologici come depressione, ansia e bassa autostima. Numerose sono anche le conseguenze fisiche, tra cui lesioni gravissime e problemi di salute a lungo termine. A livello sociale, questa violenza limita la partecipazione delle donne alla vita economica e politica, perpetuando le disuguaglianze di genere e ostacolando lo sviluppo sostenibile.

Come combattere la violenza di genere
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La lotta alla violenza di genere richiede un approccio multidimensionale:
  • Sensibilizzazione e educazione: Promuovere campagne di sensibilizzazione per cambiare atteggiamenti culturali e stereotipi dannosi.
  • Legislazione e giustizia: Rafforzare le leggi contro la violenza di genere e garantire una loro applicazione efficace.
  • Supporto alle vittime: Creare centri di ascolto e rifugi sicuri,
  • offrendo supporto psicologico e legale.
  • Coinvolgimento delle comunità: Promuovere il ruolo di leader e leader femminili nelle comunità per diffondere valori di rispetto e uguaglianza.
DP

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I Bambini devono Crescere con il No

5/25/2025

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Un Approccio Necessario per il Loro Sviluppo

Novara 25 maggio 2025
 
Il “no” ha un ruolo insostituibile nella crescita dei bambini: è uno strumento educativo che, se utilizzato con coerenza, amore e rispetto, aiuta a formare adulti in grado di dialogare con sé stessi e con gli altri. In un mondo in costante cambiamento, sapere modulare il “no” e spiegare le ragioni dietro di esso è una delle sfide più importanti per i genitori, perché permette ai bambini di crescere sicuri, responsabili e pronti ad affrontare il futuro.
 
Nel mondo genitoriale infatti , una delle sfide più grandi è trovare il giusto equilibrio tra l’amore e la disciplina. Spesso i genitori si chiedono se sia giusto o meno dire “no” ai propri figli e quale ruolo abbia questa parola nel loro processo di crescita. La realtà è che i bambini, crescendo, imparano a conoscere i limiti e le regole attraverso i “no”, che rappresentano un elemento fondamentale per il loro sviluppo emotivo, sociale e cognitivo.
 
Il “no” rappresenta un confine che aiuta il bambino a capire cosa è accettabile e cosa no. Serve a proteggere la loro incolumità, a insegnare le regole della convivenza e a sviluppare l’autoregolazione. Senza confini chiari, i bambini rischiano di sentirsi confusi o di sviluppare comportamenti impulsivi e poco rispettosi delle norme sociali.
 
Dire “no” non deve essere visto come un semplice rifiuto o una forma di disciplina autoritaria, ma come un momento di insegnamento. È importante utilizzare il “no” con chiarezza, senza emettere ordini ambigu, e contestualizzandolo con spiegazioni adeguate all’età. Ad esempio, invece di dire “Non toccare”, si può aggiungere: “Non toccare perché è pericoloso e ti può farmi male”. Questo aiuta il bambino a comprendere il motivo del limite.

Un aspetto centrale è mantenere un equilibrio tra amore incondizionato e fermezza. Dire “no” non deve mai essere motivo di senso di colpa, né tantomeno di senso di allontanamento. Al contrario, è fondamentale accompagnare i “no” con parole di rassicurazione e affetto, affinché il bambino non si senta respinto, ma guidato.
 

Dire “no” permette ai bambini di:**
 
- Sviluppare l’autonomia: capendo cosa è giusto o sbagliato, imparano a prendere decisioni più consapevoli.
- Gestire le emozioni:affrontano frustrazione e delusione in modo sano, imparando a controllare le proprie reazioni.
- avere rispetto delle norme sociali: si preparano a relazionarsi con gli altri in modo rispettoso e responsabile.

DP
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l'alimentazione corretta è importante

5/24/2025

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svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere generale.
la salute e del benessere generale.

 
Novara 24 maggio 2025
 
 Una dieta equilibrata non solo fornisce i nutrienti necessari per il funzionamento ottimale del nostro corpo, ma contribuisce anche a prevenire numerose malattie e a favorire una qualità di vita migliore.

Investire in un’alimentazione sana significa prendersi cura di sé stessi a lungo termine. Scegliere cibi di qualità, evitare eccessi e mantenere una varietà di alimenti favoriscono non solo la salute fisica, ma anche il benessere psicologico. 

Come fare

1. Supporto al funzionamento del corpo
Il nostro organismo ha bisogno di una varietà di nutrienti, tra cui carboidrati, proteine, grassi sani, vitamine e minerali. Un’alimentazione corretta assicura che tutti questi elementi siano assunti in modo equilibrato, supportando funzioni vitali come la crescita, la riparazione dei tessuti, la produzione di energia e il buon funzionamento del sistema immunitario.

2. Prevenzione delle malattie
Una dieta sana è uno degli strumenti più efficaci per prevenire malattie croniche come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, obesità e alcuni tipi di tumori. Evitare cibi ad alto contenuto di zuccheri raffinati, grassi saturi e sale in eccesso, e privilegiare alimenti freschi, ricchi di fibre e antiossidanti, contribuisce a mantenere il cuore in salute e a controllo del peso.

3. Miglioramento del benessere mentale
L’alimentazione influisce anche sul nostro stato mentale. Nutrienti come gli omega-3, vitamine del gruppo B e antiossidanti sono collegati a una migliore funzione cerebrale, umore stabile e riduzione dello stress. Un’alimentazione equilibrata può aiutare quindi anche a migliorare la qualità della vita emotiva.

4. Supporto alla crescita e allo sviluppo
Nei bambini e negli adolescenti, un’alimentazione corretta è essenziale per lo sviluppo fisico e cognitivo. Fornire una varietà di alimenti nutrienti favorisce una crescita armoniosa e un apprendimento efficace.

5. Gestione del peso e energia
Seguire una dieta bilanciata aiuta a mantenere un peso appropriato e a evitare problemi legati a sovrappeso o malnutrizione. Un’alimentazione adeguata garantisce energia sostenuta per tutte le attività quotidiane, migliorando la produttività e la qualità della vita.

​DP
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5/24/2025

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svolge svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere generale.ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere generale.svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute e del benessere generale.

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Quanto è costoso fare la spesa oggi

5/23/2025

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un’analisi del caro vita alimentare

Novara 23 maggio 2025
 
Il costo della spesa oggi rappresenta una sfida concreta per molte famiglie italiane. La combinazione di fattori esterni e interni ha portato a un incremento dei prezzi, spingendo i consumatori a rivedere le proprie abitudini di acquisto. Tuttavia, con una maggiore attenzione alla pianificazione e alla scelta dei prodotti, è possibile contenere i costi senza rinunciare a una dieta equilibrata. Resta fondamentale, inoltre, che le istituzioni continuino a monitorare e intervenire sulle dinamiche di mercato per proteggere i consumatori da oscillazioni troppo accecanti.
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Diversi fattori contribuiscono all’aumento dei prezzi degli alimenti. La crisi energetica globale ha determinato un aumento dei costi di produzione e trasporto, rendendo più onerosa la distribuzione di prodotti alimentari. Inoltre, le conseguenze del cambiamento climatico stanno influenzando le produzioni agricole, provocando scarsità di alcune materie prime e conseguenti rincari. La crescente domanda di certi alimenti, come proteine di qualità e prodotti biologici, ha ulteriormente spinto verso l’alto i prezzi.
 
Secondo recenti analisi di mercato, il costo medio di una spesa settimanale per una famiglia di quattro persone è aumentato del 10-15% rispetto all’anno precedente. Prodotti di larghissimo consumo come pane, latte, carne e frutta hanno visto aumenti significativi, alcuni anche del 20% rispetto a dodici mesi fa. Una ricerca condotta dalla Coldiretti ha evidenziato che in molte regioni italiane è più difficile mantenere un equilibrio tra qualità e quantità degli acquisti, a causa dell’aumento dei prezzi.
 
Per gestire al meglio le spese alimentari di oggi, è importante adottare strategie mirate: 
  •  pianificare i pasti settimanali e fare una lista della spesa aiuta a evitare acquisti impulsivi. 
  • -prediligere prodotti di stagione, confrontare i prezzi tra diversi negozi e approfittare delle promozioni. 
  • -  per alcuni prodotti a lunga conservazione, l’acquisto all’ingrosso può risultare più conveniente. 
  • - Preferire i prodotti locali: spesso più economici e più freschi rispetto a quelli importati.
 
DP
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Differenze tra i genitori degli anni '80 e quelli di oggi

5/22/2025

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Negli ultimi quarant'anni, il ruolo dei genitori è cambiato profondamente
 


Novara 22 maggio 2025
 
Le differenze tra i genitori degli anni '80 e quelli di oggi sono il risultato di un'evoluzione culturale e sociale che ha portato a nuove modalità di relazione, educazione e valorizzazione dell'individualità dei figli. Sebbene le sfide siano cambiate nel tempo, il fattore comune rimane il desiderio di offrire ai figli un ambiente sicuro, stimolante e amorevole, adattato ai tempi e alle esigenze di ogni epoca.
 
Ma, confrontando i genitori degli anni '80 con quelli di oggi, emerge un quadro di differenze significative in termini di approccio educativo, valori e modalità di relazione con i figli.
 
1. Approccio educativo e autorità
 
Negli anni '80, i genitori tendevano ad adottare un ruolo autoritario, basato sulla disciplina e il rispetto delle regole. Spesso si faceva affidamento su metodi più rigidi, con pochissime possibilità di discussione o confronto con i figli. La promozione dell'autonomia avveniva gradualmente e con molta cautela.
 
Oggi, invece, si predilige un approccio più permissivo e dialogante. I genitori cercano di instaurare un rapporto di collaborazione con i figli, ascoltando le loro opinioni e favorendo il confronto. La figura dell'autorità si è smussata, cercando di promuovere il rispetto reciproco e lo sviluppo di un'ambiente familiare più aperto.
 
2. Valori e aspettative
 
Gli anni '80 vedevano i genitori più orientati al successo scolastico, alla disciplina e al rispetto delle norme sociali. La famiglia era spesso vista come un punto di riferimento stabile e autoritario, con una forte enfasi su valori tradizionali.
 
Oggi, invece, si dà maggiore importanza alla crescita personale, al benessere emotivo e all'autenticità. La valorizzazione delle diversità, dell'individualità e dell'autostima sono aspetti centrali nell'educazione moderna. I genitori sono più disponibili a riconoscere e accettare le inclinazioni e le aspirazioni dei figli, anche se divergono dai canoni tradizionali.
 
3. Uso della tecnologia
 
Una delle differenze più evidenti riguarda l'uso della tecnologia. Negli anni '80, i bambini e gli adolescenti trascorrevano il tempo libero principalmente giocando con amici, praticando sport o leggendo. La tecnologia era limitata a televisione, radio e, in alcuni casi, ai primi computer.
 
Oggi, i figli sono immersi nel mondo digitale: smartphone, social network, videogiochi e Internet fanno parte della loro quotidianità. I genitori moderni devono confrontarsi con nuove sfide riguardo all'uso di questi strumenti, alla sicurezza online e alla gestione del tempo davanti allo schermo.
 
4. Ruolo del lavoro e gestione familiare
 
Negli anni '80, spesso i genitori avevano ruoli più tradizionali e si dedicavano principalmente al lavoro e alla gestione della famiglia in modo più gerarchico. La presenza fisica a casa era considerata fondamentale per l'educazione dei figli.
 
Oggi, con l'evoluzione del mercato del lavoro e le dinamiche sociali, molti genitori sono multitasking o lavorano anche da remoto. Ciò può influenzare il tempo dedicato ai figli, portando spesso a un cambiamento nei ruoli familiari e a un maggior bisogno di equilibrio tra vita privata e professionale.
 
5. Consapevolezza e educazione alla diversità
 
I genitori degli anni '80 erano generalmente meno consapevoli delle tematiche legate alla diversità, all'inclusione e alla parità di genere. Le norme sociali erano più rigide e meno flessibili.
 
Oggi, la sensibilità verso le diverse identità di genere, le minoranze e le singolarità è molto più diffusa. I genitori cercano di educare i figli al rispetto, alla tolleranza e all'apertura mentale, riconoscendo l'importanza di un mondo più inclusivo.
 
DP
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